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“Tirate subito fuori il CD di Gigi D’Alessio!”

Pescara – Ravenna… ma ho le stellette!

Stagione calcistica 2000/2001, e come dimenticarla?
Stavo svolgendo il Servizio Militare presso il Poligono Foce Reno, ho un “trentasei” da giocarmi in famiglia ma forte è la tentazione di un Pescara-Ravenna all’Adriatico.
Certo, il regolamento parla chiaro: non posso allontanarmi più di tot chilometri dalla caserma, ma suvvia… Pescara andata e ritorno, in pullman coi ragazzi, cosa vuoi che succeda?
Per le 23.00 sarò in caserma e avrò appeso la pezza Ubi Ra Ibi Nos anche questa volta.
Così decido che sì…si va! Io e il fido C. partiamo a metà mattina.

La solita trasferta

Il cd di Gigi D'Alessio

Il cd di Gigi D’Alessio

Fino ad un certo punto, diciamo prima di entrare in Abruzzo, la solita trasferta: Sovinello (una specie di Tavernello ma di peggiore qualità, se possibile) a manetta, attenzione al fumo passivo che non si sa mai ci facciano le analisi a sorpresa, chiacchiere e stronzate da Ultras on Tour.
Poi arriva il momento topico: sosta in Autogrill.
Credetemi, non ho mai rubato nemmeno un pachetto di cicche in un Autogrill.
Anzi, ho sempre mal sopportato questa cattiva abitudine di andare a rompere le scatole a della gente che sta lavorando.
Per cui, come sempre, giretto in bagno e mi avvio quasi subito verso il pullman dove alla spicciolata iniziano ad arrivare compagni di trasferta con accessori talmente improbabili che dubito siano stati regolarmente acquistati.
Quando ormai stiamo per partire, un solerte dipendente della Società Autogrill si catapulta nel parcheggio e inizia ad urlare: avete rubato un Cd! Avete rubato un Cd! Avete rubato il Cd di Gigi D’Alessio!
No dico…ma per chi ci ha preso? Ok, è pazzo. Andiamo.

Apocalypse now

Si avvicina il cartello dell’uscita di Pescara e con esso la nostra tensione: non è mai una passeggiata attraversare la pineta che porta all’Adriatico, meglio stare con gli occhi aperti.
Quando ormai stiamo per uscire dall’A14, nostro malgrado ci troviamo coinvolti in una delle più grosse operazioni di polizia mai viste a quelle latitudini: una pattuglia ci affianca e ci stringe in corsia di emergenza.
Una seconda pattuglia si accoda al pullman ormai fermo.
Un elicottero comincia a volteggiare sul pullman fermo, ormai è Apocalypse now.
Mentre gli automobilisti di passaggio rallentano e inorriditi assistono alla scena immaginando quale orrendo crimine abbiano commesso i ragazzi del pullman blu, sale un graduato, e dal davanti del pullman intima con voce ferma: tirate subito fuori il CD di Gigi D’Alessio!

Tutti in fila documenti alla mano

Immaginiamo che nessuno abbia il Cd di Gigi D’Alessio.
Lo diciamo a gran voce, “noi non siamo napoletani!”, i nostri idoli sono gli ACDC e Titta e le Fecce Tricolori.
Suvvia, ci faccia ripartire che facciamo tardi!
Ma niente, “O uscite il cd, o passate un brutto quarto d’ora!”… e intanto la richiesta è perentoria: tutti in fila con il documento alla mano, vi schediamo tutti.
Sbianco: io non posso essere lì. Nessuno deve sapere che sono lì. Vedo le porte del carcere militare di Gaeta aprirsi…e tutto per un fuc***g Cd di Gigi D’Alessio!
Chiedo con due persone, quelle giuste, di coprirmi, vista la mia situazione. Mi accuccio dietro i sedili mentre gli altri scendono, ma sembra non bastare: “siete 52, ho solo 51 nomi”.
Alla fine si convince a farci partire, con tutti i nomi in mano (meno uno), come dire: “Vedete di non rubare alri cd, altrimenti sono dolori”.
Non accadrà nulla e la trasferta finirà senza altri intoppi.

E il CD?

Non ricordo chi vinse. Non ricordo la faccia del graduato. Non ricordo nulla. Ho voluto dimenticare.
E non ricordo nemmeno la faccia del mio compagno di curva che, anni dopo, ammise: “L’avevo preso io, poi l’ho lanciato fuori dal finestrino quando la situazione si stava scaldando”.
Ho voluto dimenticare anche questo.

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